I gioielli dei Romanov, come non devi svendere i tuoi gioielli
Che cosa è successo? Questo in foto ad esempio è il diadema donato dallo Zar Alessandro II alla figlia Maria Alexandrovna per il suo matrimonio nel 1874.
La storia si fonde con la leggenda nei gioielli della Casa regnante di Russia, i Romanov.
Binomio inscindibile, quello di Re e Regine e i loro preziosi, oggetti indispensabili per veicolare il potere tramite l’esteriorità.
I gioielli della corona imperiale russa rappresentavano uno fra i più imponenti tesori di tutte le monarchie europee.
Del resto la cultura russa ha sempre attribuito grande importanza ai gioielli, il kokošnik, per esempio, il copricapo tradizionale a forma di aureola, era puntualmente decorato con fitti ricami, pietre e sfere colorate.
In seguito alla caduta dell’ultimo Zar di Russia, i gioielli presero rocambolesche strade: presi in fretta e furia nel 1917 nelle stanze reali, molti pezzi vennero requisiti dal governo sovietico. Molti altri fecero da eredità alle fortunate proprietarie e permisero di fare ottimi affari ad alcune compratrici (come la regina Mary, consorte di Giorgio V).
Quasi tutti i gioielli, considerati simbolo del vergognoso sfarzo zarista, vennero smontati, senza considerarne il valore storico e artistico.
Ma i fortunati pezzi che si salvarono dipingono per noi la storia, il mutare degli stili, riflettono lo sfarzo di un’epoca aurea, ci parlano dei superstiti della Rivoluzione presso le corti europee.
Cosa devi fare te con i tuoi gioielli?
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